Quali sono le caratteristiche che rendono importante un tavolo antico
Se sino al quindicesimo secolo i tavoli erano un piano che si incastrava su sostegni a cavalletto, dal sedicesimo secolo esso divenne più equilibrato e scultoreo e il suo piano poggiava su sostegni assai elegantemente lavorati.
In quest'epoca i tavoli erano realizzati in più misure, forme e modelli tra cui quelli allungabili attraverso alette a mezzaluna poste ai lati e ribaltabili, da alzare al momento del bisogno.
Fastoso e ricco di decorazioni, il tavolo del Seicento si distingueva spesso per il suo piano intarsiato di marmi rari.
Ne era un esempio quello Luigi XIV in Francia, uno dei tanti modelli che, dalla corte, dettava le mode e dava spunti per la realizzazione di mobili destinati ad ambienti meno sontuosi.
Nel Settecento il tavolo appariva semplice e curato nei minimi dettagli come le gambe impreziosite da bronzi cesellati finemente.
Era questo il periodo dei tavoli snelli, leggeri e facilmente spostabili.
Non mancavano quelli più specializzati come il tavolo da gioco o da lavoro.
Anche i mobilieri inglesi si divertivano a creare modelli sempre nuovi come il tavolino "pembroke"e tutti i tavoli allungabili da adoperare nelle occasioni speciali.
Noto era anche il modello tipico dell'epoca di Giorgio III, a due piedistalli, leggero e snello con un piano ovale sottile e liscio e due sostegni che terminavano con gambe a rotelle.
Tipicamente ottocentesco era il tavolo a sostegno centrale, visto in più versioni (piano rotondo, ovale e quadrato, per esempio).
La gamba del tavolo divenne all'epoca più maestosa e sorretta da putti, zampe di leone, fogliame.
Con l'Art Nouveau i tavoli assunsero maggiore slancio mentre con il Razionalismo dei primi anni del Novecento divennero più essenziali e geometrici, privi di particolari ormanenti.