Il cassettone, mobile da sempre distintivo di una certa epoca trascorsa, rivive i fasti di un tempo
Il cassettone è il più antico mobile contenitore della storia: in età medioevale era un semplice cassone rigido che nel corso del quindicesimo secolo divenne più elegante grazie all'arricchimento dato dagli ornamenti e agli intagli; prima di evolversi in quel cassettone che oggi tutti conosciamo, il cassone si trasformò in un mobile a cassetti dalla struttura architettonica e a forma di parallelepipedo.
Fu nel diciassettesimo secolo che il cassettone assunse forme più sinuose che si arricchirono nel Settecento al nascere della "commode", caratteristico arredo Luigi XV armonico e dotato di preziosi intagli, spesso a due cassetti.
Essa venne ripresa più tardi con il nome di "comò" nel Barocchetto italiano, un mobile assai apprezzato che i migliori mobilieri si divertivano a realizzare.
Vennero poi i cassettoni veneziani, dalla forma bombata ai lati, e quelli impiallacciati di diversi legni.
Con lo stile Luigi XVI il comò ebbe forme perfette, dalle gambe dritte e spesso intarsiato con motivi ornamentali geometrici.
Anche in Italia i cassettoni mostravano linee perfette e pure che donavano proporzioni armoniose.
Tra i mobili a cassetti maggiormente diffusi in Europa vi era il "settimanale", a sette cassetti, da mettere in camera da letto.
Splendidi quelli imperiali, eleganti, fastosi e creati per lo più in mogano, il legno che risaltava al meglio i bronzi verdi o dorati e i legni neri.
Le forme imperiali lasciarono il posto a linee più semplici nei primi anni dell'Ottocento quando si diffusero i cassettoni con motivi floreali intarsiati a cui si affiancarono mobili con volumi maggiori nella seconda metà del secolo.
Nel Novecento questo mobile riprese le forme del passato, assumendo un aspetto massiccio oppure prendendo spunto dal Settecento mostrandosi morbido e aggraziato.
E fu poi con il Razionalismo che il cassettone cessò di essere estroso abbandonandosi a una grande pulizia.